Ottavia Piccolo, un monologo per la Politkovskaya

Il prossimo appuntamento è fissato per il 21 maggio a San Lorenzo al Mare, poi sarà la volta di Venezia.

Un racconto appassionato di una grande giornalista che ha pagato con la vita il suo impegno per la verità. Ottavia Piccolo porta in scena nei teatri italiani “Donna non rieducabile”, monologo dedicato alla giornalista russa Anna Politkovskaya. Il prossimo appuntamento è per il 21 maggio a San Lorenzo al Mare (Imperia) presso il Teatro dell’albero, poi - il 23 e 24 dello stesso mese - toccherà al Teatro Goldoni di Venezia.

Diretto da Silvano Piccardi, lo spettacolo è un riadattamento teatrale fatto dallo scrittore e drammaturgo Stefano Massini sulla base di alcuni articoli e scritti autobiografici della giornalista. «A volte la gente paga con la propria vita per dire ad alta voce ciò che pensa». Era stata la Politkovskaya a pronunciare queste parole che suonano quasi come un tragico presagio di quello che sarebbe accaduto il 7 ottobre 2006, quando un killer la uccise con quattro colpi di pistola. Ci avevano provato già altre volte senza riuscirci, ma è stato necessario commissionare un killer per mettere a tacere quella giornalista scomoda.

La Politkovskaya era consapevole che la sua vita era appesa a un filo sottilissimo, ma questo non le impediva di continuare a cercare la verità e a raccontarla. Pochi giorni dopo la sua uccisione, avrebbe dovuto pubblicare su “Novaya gazeta” un articolo di denuncia sulle torture perpetuate ai danni dei ceceni.

“Donna non rieducabile” sta riscuotendo un grande successo di pubblico. La rappresentazione è un lungo monologo accompagnato esclusivamente dalla musica dell’arpa di Floraleda Sacchi. Non ci sono effetti speciali, né scenografie. Parole che non si ascoltano soltanto, ma che fanno anche ‘vedere’ l’orrore, la paura e soprattutto sentire il forte grido di denuncia che distingueva i reportage della giornalista. Dietro quelle parole c’è Anna Politkovskaya, c’è il suo lavoro, c’è la sua voce, il suo sdegno, ma anche e soprattutto il suo impegno e la sua continua ricerca della verità. Sul palco un tavolo e l’alternarsi dell’intensità delle luci sono sufficienti per ricreare emozioni ed eventi vari che si concludono con l’annunciata tragedia finale.

Colpito dalla tragica immediatezza che caratterizza gli articoli della Politkovskaya, Stefano Massini ha deciso di dedicarsi alla stesura del memorandum “Donna non rieducabile” per restituire un respiro teatrale a quei testi e alla giornalista. Per farlo non ha scelto di raccontare semplicemente la sua vita, ma di ripercorrere attraverso 20 istantanee di forte impatto emotivo alcuni tra gli episodi più importanti del lavoro e della ricerca della verità da parte di questa grande donna.

Foto: Marco Caselli Nirmal, ufficio stampa www.lacontemporanea.com

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