Stanislavskij, il genio russo che rivoluzionò per sempre il teatro

Moisej Nappelbaum/MAMM
Il celebre regista nasceva a Mosca esattamente 156 anni fa. Dopo di lui le tecniche di recitazione non furono più le stesse

Ha rivoluzionato il mondo del teatro, stravolgendo il rapporto fra attore e personaggio. E il suo metodo di recitazione, messo a punto all’inizio del Novecento, è studiato e applicato ancora oggi. Stiamo parlando di Konstantin Sergeevich Stanislavskij, nato a Mosca il 17 gennaio 1863 (il 5 gennaio secondo il vecchio calendario). Attore, regista e teorico del teatro, famoso per essere l'ideatore dell'omonimo metodo, ha avuto il merito di avviare un processo di rottura con le tradizioni del teatro del XIX secolo.

“Il destino è stato molto generoso con me - scrisse nella sua autobiografia -. La mia vita è cominciata in un’epoca in cui vi era molto fermento nella sfera dell’arte, della scienza e dell’estetica. A Mosca ciò era dovuto soprattutto ai giovani commercianti che nutrivano un profondo interesse non solo per i propri affari, ma anche per l’arte”. L’impresario Savva Morozov, ad esempio, donò 500.000 rubli per la creazione del Teatro d’Arte di Mosca, che Stanislavskij fondò insieme a Vladimir Nemirovich-Danchenko, regista, impresario teatrale e drammaturgo russo. 

Nato “per contrastare l'enfasi e l'ostentata finzione del teatro russo dell'epoca”, il Teatro aprì i battenti nell'ottobre del 1898 con la rappresentazione de "Lo zar Fyodor Ioannovich" di Aleksej Tolstoj, ma raggiunse la fama grazie alle straordinarie messe in scena delle opere di Anton Chekhov. Nel dicembre dello stesso anno, il teatro ospitò infatti la prima de "Il gabbiano" di Chekhov: il successo clamoroso dello spettacolo legò per sempre il nome del teatro al drammaturgo, che scrisse per la compagnia le sue maggiori opere teatrali.

Negli anni Venti le sue tournée in Europa e negli Stati Uniti permisero di diffondere anche all’estero il suo rivoluzionario metodo per la formazione dell’attore, che si basava sull'approfondimento psicologico del personaggio e sulla ricerca di affinità tra il mondo interiore del personaggio e quello dell'attore. I risultati dei suoi studi furono poi raccolti in diversi volumi. 

Nel 1938 pubblicò "Il lavoro dell'attore su se stesso" e nel 1957 uscì postumo "Il lavoro dell'attore sul personaggio".

Stanislavskij morì a Mosca nel 1938 all’età di 75 anni. La sua tomba si trova nel celebre cimitero Novodevichy della capitale russa. 

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