La spia sovietica che spacciandosi per un tedesco terrorizzò i nazisti nella Seconda guerra mondiale

Russia Beyond (Foto: Evgenij Khaldej/Global Look Press; foto d'archivio)
L'agente sovietico sotto copertura Nikolaj Kuznetsov uccise almeno 11 alti funzionari nazisti nei territori dell’Ucraina occupata. E riuscì a farla franca per molti anni grazie al suo ingegno e al suo senso dell’umorismo

Nel pomeriggio del 30 settembre 1943, Paul Dargel, il secondo più importante funzionario nazista sul territorio dell'Ucraina occupata, uscì dal Reichskommissariat della città di Rivne. Dietro di lui apparve una Opel nera, che rallentò. Fino a fermarsi. Quando lo sportello dell’auto si aprì, una granata anticarro volò verso l'ufficiale nazista. Pochi secondi dopo l'esplosione, la Opel nera era sparita… e insieme a lei, anche le gambe di Dargel.

Questo fu il secondo tentativo di assassinio dell’alto funzionario nazista da parte di Nikolaj Kuznetsov, spietata spia sovietica e sicario.

Un vero ariano

Nikolaj Kuznetsov, futura leggenda della guerriglia e dello spionaggio sovietico, mai avrebbe pensato che sarebbe stato arruolato dall’NKVD, la temibile agenzia di sicurezza sovietica. A 18 anni, infatti, fu espulso dal Komsomol, un’importante organizzazione politica giovanile dell'Unione Sovietica. A 19 fu arrestato e condannato a un anno di lavoro correttivo dopo aver informato la polizia su un caso di appropriazione indebita in un cantiere forestale dove lavorava.

Una foto di Nikolaj Kuznetsov scattata nel 1930

Nell’URSS degli anni ’30, dove regnavano sospetti su chiunque e conseguenti arresti, una persona con una simile reputazione poteva essere arrestata da un giorno all’altro, finendo nei micidiali ingranaggi della macchina repressiva. Ma una fortunata coincidenza cambiò radicalmente il corso della vita di Kuznetsov.

Innanzitutto, il giovane dimostrò una visibile propensione per le lingue straniere, soprattutto per il tedesco, che parlava molto bene, padroneggiando con facilità anche i vari dialetti. 

E così nel 1932 l'audace Kuznetsov entrò nei radar dell’NKVD, l'agenzia di intelligence sovietica.

Kuznetsov fu raccomandato a Leonid Raikhman, uno dei dirigenti dell’NKVD, e riuscì a impressionarlo con la sua padronanza del tedesco e con il suo aspetto fisico. “Quando entrò per la prima volta nella stanza, rimasi assolutamente sbalordito: sembrava un vero ariano! Era più alto della media, magro, sottile, ma robusto, biondo, naso dritto e occhi grigio-azzurri. Un vero tedesco, ma senza i segni della degenerazione aristocratica. Aveva un bel portamento, come quello di un militare professionista... non sembrava un boscaiolo degli Urali!”, disse Raikhman.

La missione di Kuznetsov era di grande importanza: doveva fingersi un ufficiale nazista, infiltrarsi nelle forze di occupazione sul territorio ucraino e uccidere metodicamente e senza pietà gli alti ufficiali nazisti.

Eliminare i nazisti

Travestito dall’Oberleutnant tedesco Paul Siebert (il grado di luogotenente più alto nelle forze armate tedesche), la spia sovietica affrontò questa rischiosa missione con la massima dedizione. Dopo 16 mesi di lavoro, Kuznetsov aveva assassinato ben 11 tra generali nazisti e alti funzionari nell'Ucraina occupata.

Coloro che riuscivano a sottrarsi alle grinfie di Kuznetsov, venivano ammazzati senza pietà al secondo tentativo.

Nikolaj Kuznetsov nel 1940

Anche Paul Dargel, che perse le gambe il 30 settembre a causa della granata lanciata vicino al Reichskommissariat della città di Rivne, era tra i bersagli di Kuznetsov. La spia sovietica aveva cercato di ucciderlo solo pochi giorni prima, ma lo aveva scambiato con un altro ufficiale nazista, ucciso con tre colpi di pistola. Deluso dal risultato, Kuznetsov diede la caccia al suo vero obiettivo nello stesso punto in cui aveva ucciso lo sfortunato sosia di Dargel.

La tensione tra i tedeschi era sempre più alta. Paralizzate da questa serie di omicidi, le forze naziste di occupazione passarono al contrattacco per fermare la spia sovietica sotto copertura.

Secondo il colonnello Dmitrij Medvedev, uno dei leader del movimento partigiano sovietico nell'Ucraina occupata, la spia sovietica si salvò dalla cattura grazie a un’audace combinazione di ingegno ed eccezionale senso dell'umorismo. Resosi conto che i nazisti stavano fermando ogni auto che passava per le strade di Rivne nel tentativo di identificare il sicario, Kuznetsov, vestito con un’uniforme nazista, parcheggiò la sua auto e si unì ai loro sforzi, fermando altre auto e interrogando i passeggeri nel tentativo di capire dove si trovasse il temibile assassino.

L'esploratore sovietico Nikolaj Kuznetsov con l'uniforme di un ufficiale tedesco

Nelle sue memorie, Medvedev descrisse l'ironico scambio di battute tra la spia sovietica e un ufficiale della Gestapo:

- Alt! Documenti!, ordinò minacciosamente Kuznetsov.

- Non si preoccupi, Herr Kapitan - rispose uno dei passeggeri, mostrando il suo distintivo della Gestapo - siamo sulle tracce dello stesso bandito.

Commentando il suo lavoro sotto copertura, Kuznetsov in seguito avrebbe detto: “Mi pare di essere il più allegro e il più sicuro ufficiale [nazista] in circolazione!”.

Kuznetsov riuscì a sottrarsi per anni alla vendetta dei nazisti. Nel corso del suo mandato avrebbe scoperto addirittura l'ubicazione del quartier generale segreto di Hitler, chiamato “Werwolf”. Inoltre, sarebbe entrato in possosseo di alcune informazioni sensibili che avrebbero contribuito a prevenire l'Operazione Long Jump, il piano nazista per assassinare simultaneamente Roosevelt, Churchill e Stalin durante la conferenza di Teheran del 1943. 

Nikolaj Kuznetsov con l'uniforme di ufficiale tedesco (a sinistra)

La leggendaria spia sovietica fu infine uccisa nel marzo del 1944, mentre cercava di fuggire dall'Ucraina occupata per unirsi ai partigiani. Il suo destino rimase sconosciuto alle autorità sovietiche fino al 1959, quando una squadra di ricerca sovietica scoprì i presunti resti di Kuznetsov. Nikolaj Kuznetsov fu insignito postumo del titolo di Eroe dell'Unione Sovietica.

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