I palloni spia? I primi a usarli furono gli Usa: ne fecero volare a centinaia sull’Urss

Dominio pubblico
Prima dei satelliti con cui controllano ogni angolo della terra e prima degli aerei U-2 (con tanto di clamoroso abbattimento nel 1960), gli Stati Uniti usarono abbondantemente questo mezzo economico ed efficace per lo spionaggio ai danni di Unione Sovietica e Cina

L’aeronautica statunitense lanciò il programma di palloni spia ad alta quota subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante le numerose complicazioni, i palloni spia si dimostrarono un modo economico ed efficace per raccogliere informazioni sull’Unione Sovietica, aprendo la strada all’uso di aerei spia ad alta quota che causarono in seguito uno scandalo diplomatico.

I palloni spia

Negli anni Cinquanta, quando le tensioni della Guerra Fredda con l’Unione Sovietica si cristallizzarono, gli Stati Uniti avevano bisogno di uno strumento di ricognizione per osservare il nemico senza essere scoperti.

Scoprendo che le correnti d’aria d’alta quota generalmente serpeggiano da ovest verso est, l’Aeronautica statunitense concluse che i palloni ad alta quota fatti decollare dall’Europa occidentale avrebbero probabilmente volato verso oriente, il che significava che quasi sicuramente avrebbero sorvolato l’Urss per poi raggiungere le basi militari statunitensi in Giappone, dove sarebbe stato possibile raccogliere ed analizzare i dati.

Insomma, se i calcoli erano giusti, i palloni spia statunitensi sarebbero stati in grado di raccogliere preziose informazioni sulle forze armate dell’Urss, in particolare sulle capacità nucleari del Paese, e – cosa più importante – di rimanere fuori dalla portata dell’antiaerea sovietica, visto che volavano a 15.000 metri sul livello del mare.

Lo Skyhook, il pallone sonda usato negli anni Quaranta e Cinquanta dalla Us Navy, ufficialmente “solo per scopi di ricerca meteorologica”. Qui mentre un esemplare viene fatto decollare dal ponte della USS Norton Sound (AV-11/AVM-1) il 31 marzo 1949

Il 10 gennaio 1956, l’esercito americano lanciò otto palloni spia dal territorio della Turchia (membro Nato dal 1952) e uno dal territorio della Germania occidentale. Nelle settimane successive, il numero di lanci riusciti crebbe fino a raggiungere ben 448 palloni spia diretti verso est.

La comparsa di centinaia di palloni spia nello spazio aereo sovietico non passò inosservata alla leadership del Paese. Il 4 febbraio 1956, l’Urss inviò una nota formale di protesta agli Stati Uniti attraverso i canali diplomatici, accusandoli di aver violato lo spazio aereo e la sovranità sovietica. Nel frattempo, l’esercito sovietico rifletteva su come neutralizzare la minaccia. 

Ben presto, i piloti sovietici di MiG scoprirono che i palloni spia di notte scendevano di quota, arrivando nella loro zona di attacco. Questa scoperta si rivelò estremamente importante: secondo le stime, il 90% dei palloni spia statunitensi fu abbattuto dai sovietici o si schiantò in luoghi non identificati prima di poter uscire dal vasto territorio dell’Urss. 

Tuttavia, la parte di palloni spia che sopravvisse a tutti i pericoli e agli attacchi e raggiunse le basi militari statunitensi portò informazioni preziose su circa un milione di chilometri quadrati di territorio sovietico e cinese.

Ma con l’aumentare delle tensioni della Guerra Fredda, aumentarono anche le tecnologie utilizzate dagli Stati Uniti per spiare al di là della Cortina di ferro.

L’incidente dell’U-2

Alla fine degli anni Cinquanta, gli Stati Uniti passarono dai palloni spia a uno strumento di spionaggio più avanzato e affidabile: l’aereo da ricognizione e sorveglianza ad alta quota U-2.

Un esemplare di Lockheed U-2 (battezzato “Dragon Lady”) simile a quello pilotato da Francis Gary Powers nel 1960. Al momento dell’abbattimento, Powers aveva già condotto 27 operazioni di spionaggio sui cieli dell’Unione Sovietica e della Cina

Nel 1956, gli Stati Uniti iniziarono a inviare segretamente gli aerei U-2 sul territorio sovietico per missioni di ricognizione. Si riteneva correttamente che i sovietici non avessero la capacità di abbattere questi aerei che volavano a 21.000 metri di altitudine. Tuttavia, il Presidente Eisenhower insistette per autorizzare personalmente ogni volo, perché era impossibile prevedere la risposta sovietica.

L’esercito sovietico rilevò gli aerei, ma non riuscì a raggiungerli con i missili terra-aria in dotazione. È interessante notare che il leader sovietico Nikita Khrushchev non accusò pubblicamente gli Stati Uniti, perché una tale protesta avrebbe rivelato l’incapacità dell’esercito sovietico di abbattere gli aerei ad alta quota.

Il sistema missilistico terra-aria sovietico S-75, entrato in servizio nel 1957 e sviluppato in numerose varianti, in grado di colpire bersagli fino a 45 km di distanza e 25 mila metri di altezza. Riuscì ad abbattere l’U-2 di Francis Gary Powers nel 1960 e un altro sui cieli di Cuba nel 1962

Il 1° maggio 1960 – due settimane prima di un incontro previsto tra il Presidente Eisenhower e il leader sovietico Khrushchev a Parigi – la Casa Bianca autorizzò un altro volo U-2 sul territorio sovietico. Per gli americani questo volo si risolse in una disfatta. 

LEGGI ANCHE: Quando la spia fa fiasco: tre casi di agenti occidentali clamorosamente scoperti in Unione Sovietica 

Un missile lanciato da un sistema di difesa aerea sovietico appena schierato colpì l’aereo U-2. Il velivolo precipitò e si schiantò, e il pilota americano, Francis Gary Powers, che si era eiettato con il paracadute, fu catturato dai sovietici.

Il relitto dell’aereo spia U-2 statunitense abbattuto dai sovietici viene ritrovato il 1º maggio 1960 vicino a Sverdlovsk (oggi Ekaterinburg)

L’incidente dell’U-2 portò alla cancellazione dell’imminente vertice di Parigi e infranse le speranze emergenti, anche se premature, di una risoluzione pacifica della Guerra fredda.

Il pilota americano Francis Gary Powers (1929-1977) processato per spionaggio in un tribunale sovietico nel 1960. Fu condannato a tre anni di reclusione e sette di lavori forzati. Tuttavia, dopo solo ventuno mesi, fu scambiato sul cosiddetto “ponte delle spie” di Potsdam, in Germania

È interessante notare che il programma di palloni spia degli Stati Uniti ha avvantaggiato i sovietici in un modo singolare. Esaminando i palloni precipitati, gli scienziati sovietici scoprirono che la pellicola di produzione statunitense utilizzata nelle telecamere era in grado di resistere alle alte temperature e all’esposizione alle radiazioni. Ciò la rendeva uno strumento perfetto da utilizzare per registrare la Faccia nascosta della Luna, cosa che i sovietici fecero per primi nel 1959. 


LEGGI ANCHE: Sei domande chiave sulla Guerra fredda 

Cari lettori, 

a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a: 

  • Iscrivervi al nostro canale Telegram
  • Iscrivervi alla nostra newsletter settimanale inserendo la vostra mail qui
  • Andare sul nostro sito internet e attivare le notifiche push quando il sistema lo richiede
  • Attivare un servizio VPN sul computer e/o telefonino per aver accesso al nostro sito se risultasse bloccato nel vostro Paese

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie