Oltre ai filmati che documentavano le atrocità perpetrate dai nazisti nei territori occupati dell’Urss, la parte sovietica presentò al Processo di Norimberga anche alcune fotografie di Evgenij Khaldej, fotoreporter di guerra dell’agenzia Tass. È di Khaldej uno degli scatti più celebri della Seconda guerra mondiale, “La Bandiera della Vittoria sul Reichstag”.
“La bandiera della Vittoria sul Reichstag”, 1945
Evgenij Khaldej/МАММ/MDF/Russia in photoLEGGI ANCHE: Perché la foto con la Bandiera rossa sul Reichstag non è autentica?
I giudici di Norimberga inclusero fra le prove una foto dei corpi delle vittime delle fucilazioni tedesche, scattata nel 1943 dentro la prigione di Rostov sul Don.
“Vittime della fucilazione nel cortile della prigione”, 1943
Evgenij Khaldej/МАММ/MDF/Russia in photoUn’altra fotografia di Khaldej, che figurava in qualità di prova, fu quella della città di Murmansk dopo il bombardamento nazista del 1942. In quel periodo, la maggioranza degli edifici nella città era in legno. Le bombe incendiarie sganciate dai tedeschi provocarono un vasto incendio che distrusse più di 600 edifici. Khaldej riprese quello che ne restava: le sole canne fumarie delle stufe.
“Sebastopoli dall’aeroplano”, 1944
Evgenij Khaldej/МАММ/MDF/Russia in photoLEGGI ANCHE: Che fine fece Evgenij Khaldej, l’autore della fotografia simbolo della bandiera rossa sul Reichstag?
“Dopo il bombardamento aereo tedesco”,1942
Evgenij Khaldej/МАММ/MDF/Russia in photoLa terza foto aggiunta alle prove contro i nazisti, scattata nel 1944, fu quella delle distruzioni subite dalla città di Sebastopoli.
PER SAPERNE DI PIÙ: Gli orrori della guerra e la vittoria: il secondo conflitto mondiale nelle foto di Evgenij Khaldej
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