Dieci fenomeni rocciosi in Russia che sono meraviglie naturali che lasciano senza fiato (FOTO)

Alcuni di questi pilastri, massi, monti sono talmente bizzarri e grandiosi che la fantasia umana non sarebbe bastata neanche per immaginarli

1 / Pilastri di Krasnojarsk (Territorio di Krasnojarsk)

La principale attrazione dell’omonimo parco nazionale sono tipici pilastri di sienite, gli “stolbý”, che si sono formati a seguito di solidificazione del magma, fuoriuscito attraverso la crosta terrestre. Nel territorio del parco nazionale ci sono 189 stolby (in occidente sono detti anche “butte”; termine con cui si intende un monte isolato, dai lati fortemente inclinati e dalla cima piatta) e altre formazioni rocciose. Alcuni pilastri hanno contorni che rievocano fiabeschi giganti e creature mitologiche.

Nata spontaneamente nel 1851, a Krasnojarsk tuttora esiste una comunità di “stolbysti”; scalatori che fanno arrampicate sulle rocce locali “in libera”; cioè senza corde e imbragatura.

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2 / Pilastri della Lena (Repubblica di Sachà – Jacuzia)

La vista più bella delle rocce del parco naturale Pilastri della Lena si apre dal fiume. In questo caso il turista vede un muro continuo di rocce che si estende per decine di chilometri. 

I pilastri sono formati da calcari del periodo Cambriano. Gli sbalzi rugosi sono frutto di erosione. L’altezza dei pilastri raggiunge i 320 metri!

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3 / Manpupunjor (Repubblica dei Komi)

Nella lingua dei mansi, Manpupunjor significa “monte minore degli idoli”. Questo monumento della natura si trova nel territorio della Riserva naturale Pechoro-Ilychskij. Si tratta di 7 monoliti, formati da erosione, che raggiungono l’altezza di 42 metri.

Nel passato, qui c’era un sistema montuoso, ma col tempo le rocce furono erose, tanto che oggi ne rimane soltanto la parte centrale, costituita da sericite e quarzite. La forma dei monoliti assomiglia a teste di animali, a una bottiglia capovolta e al profilo di una persona. Per i mansi queste rocce sono un luogo sacro: scalarle per loro è un peccato.

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4 / Fiumi di pietre (Regione di Cheljabinsk)

La Bolshája Kámennaja Reká (ossia “Grande fiume di pietre”), è il “fiume di pietre” più grande del mondo e si trova nel Parco “Taganaj”, nella regione di Cheljabinsk. Il suo corso, formato da massi che pesano alcune tonnellate, è lungo 6 km e raggiunge la larghezza di 700 m. Il fenomeno dei “kurumy” (dalla parola antico turca “qorum”), come vengono chiamati i “fiumi di pietre” in russo, compare in zone con alto dislivello, quando i massi slittano lentamente dall’alto verso il basso, formando quello che sembra il “letto” di un fiume. Si ipotizza che questa distesa di pietre si sia formata in seguito allo scioglimento di un ghiacciaio.

I kurumy si possono vedere negli Urali (regione di Cheljabinsk, territorio di Perm, Baschiria), nonché sui monti Saiani, nella Siberia meridionale. Tuttavia, molti di questi “fiumi” si trovano in posti difficilmente accessibili, nelle zone montuose della foresta. 

5 / Sieidi (Repubblica di Carelia) 

I sieidi (in russo: sejdy) sono enormi massi di roccia che poggiano su “piedini”, cioè, su pietre più piccole. Secondo la teoria più diffusa, questi insoliti oggetti sarebbero di origine naturale: si sostiene che man mano che i ghiacciai si scioglievano, i massi gradualmente scendevano più in basso, fino a quando non incontravano un sostegno. Tuttavia, alcuni sieidi, quelli più piccoli, potrebbero anche essere stati creati dall’uomo. 

Questi oggetti, sacri per il popolo dei Sami, in Russia si trovano in Carelia e nella penisola di Kola. Tra i più noti ci sono i sieidi del Monte Vottovaara (417 metri), uno dei più alti della Carelia.  

6 / Kutkhiny Baty (Territorio della Kamchatka)

Queste rocce di pomice si trovano nella penisola della Kamchatka. La loro forma assomiglia ai baty, le antiche barche degli Itelmeni, messi in verticale. Lo strato di pomice si è formato 8 mila anni fa e le rocce mantengono il loro aspetto odierno da 5-6 mila anni. 

La leggenda dei Kutkhiny Baty, raccontatagli da abitanti locali, fu annotata nel XVIII secolo dal geografo russo Stepan Krasheninnikov: “Si racconta che nel passato in questi posti, ricchi di pesce, abitasse la divinità Kutkh che con i suoi baty (barche) andava a pescare sul lago e nel mare. Prima di lasciare per sempre questa terra, Kutkh mise le sue barche ad asciugare, e le barche si sono pietrificate”.  

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7 / Sfere di pietra (Regione di Arkhangelsk)

Queste sfere di pietra si trovano sull’isola di Champ, nell’arcipelago della Terra di Francesco Giuseppe, nel Mar Glaciale Artico. Il diametro delle sfere varia da 2 cm ad alcuni metri. Quanto alla loro origine, esistono diverse teorie in merito.

Sfere di pietra simili sono state scoperte anche in Crimea, Kazakistan, Stati Uniti e Nuova Zelanda.

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8 / Funghi di pietra (Repubblica dell’Altaj) 

Ne comprensorio montano di Arukkum, sugli Altaj, sono disseminati dei “funghi di pietra” (kamennye gribý) che vengono chiamati anche “kurumy” come i “fiumi di pietre”. Questa forma delle rocce è dovuta al fatto che il materiale del “cappello” del fungo è più resistente di quello del “gambo”, ed è quindi meno soggetto all’erosione. L’altezza dei funghi raggiunge 7 metri, il diametro della parte superiore va fino a 2 metri.

Col tempo, alcuni funghi si distruggono a causa del vento, delle piogge e dell’escursione termica; e il cappello cade giù. Altri, al contrario, crescono, perché l’azione del vento fa aumentare il gambo sul terreno.

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9 / Koltsó-gorá – Monte-anello (Territorio di Stavropol) 

Questa montagna dalla forma insolita si trova ai margini di Kislovodsk, nel Territorio di Stavropol. Il “portale” dentro una di roccia arenaria, avente il diametro di 8-9 metri, è opera dei venti e dell’erosione.

Il foro passante non è l’unica curiosità di questo monte. Tra le sue rocce ci sono ben 10 grotte ovali di varie dimensioni, grazie alle quali il monte assomiglia a una città delle caverne.

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10 / Syrnye skaly – “Rupe di formaggio” (Crimea)

Il sistema roccioso Tuzlukh si trova vicino al villaggio di Malorechenskoe, nei pressi della città di Alushta, in Crimea. Le rocce, costituite da quarzite, contengono moltissime grotte e cavità, create dalle onde e dal vento. A causa della loro forma e del loro colore, le rocce sono state soprannominate “di formaggio”, perché sembrano una fetta di gruviera. Dalla riva questa bellezza non si vede, occorre scendere fino all’acqua.

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